Il Giornale di Vicenza – 13/11/07
martedì 13 novembre 2007
IL CANTIERE. L’azienda campana capofila dell’appalto è di nuovo
all’opera. La società toscana invece prende tempo e risponde con una
lettera ai No-base
Dal Molin, la bonifica riparte “a metà”
La ditta Strago ha ripreso i lavori. Abc al Presidio: «Non ci sentiamo complici delle future costruzioni»
L’attività di bonifica bellica è ripresa, anche se solo “a metà”. Nella
giornata di ieri, l’azienda Strago di Pozzuoli, mandataria dell’appalto
al Dal Molin, ha ricominciato i lavori. «Se non ci sono impedimenti –
ha spiegato il direttore Massimo Morici, raggiunto al telefono nella
sede campana – è nostro dovere procedere. Non ho notizie dirette dal
cantiere, ma presumo che ieri siano stati soltanto consolidati i lavori
dei giorni scorsi. Se ci saranno nuove manifestazioni, valuteremo il da
farsi».
Ancora ai box, invece, l’altra azienda, l’Abc di Firenze: «Ci siamo
presi una pausa di riflessione – ha affermato il titolare Gianfranco
Mela -. Neanche oggi lavoreremo. Non so quando riprenderemo, il
committente non ci ha comunicato nulla». Abc ha dovuto affrontare non
solo la contestazione vicentina, ma anche quella fiorentina dei
movimenti anti-guerra. Il presidente ha scelto comunque la via del
dialogo, rispondendo alla lettera del Presidio vicentino e a quella dei
pacifisti toscani con una lettera aperta: «La nostra società si limita
alla bonifica ed è completamente estranea al successivo utilizzo dei
terreni». Il presidente si dice «perfettamente a conoscenza dei
programmi circa il loro successivo impiego». Ma non pare intenzionato a
rinunciare alla commessa: «Non mi sento “complice” di quanto verrà
realizzato sui terreni; Abc è un’impresa che ha il diritto/dovere di
far lavorare i propri dipendenti e di rispettare i contratti». Quello
in questione «non può essere risolto unilateralmente dalle imprese. Ora
non sono ipotizzabili future iniziative; mi auguro solo che» continui
«un civile senso di reciproco rispetto per le rispettive posizioni».
LA SICUREZZA. Il questore Rotondi: «I reati saranno perseguiti»
«Se sarà il caso useremo la forza»
Nessun cambio di strategia. «Come abbiamo sempre fatto, se sarà
necessario useremo la forza. Cercheremo, con la mediazione, di
evitarlo. Ma le leggi vanno fatte rispettare e perseguiremo ogni tipo
di reato».
In attesa di capire quale sarà la contromossa del No Dal Molin alla
ripresa dei lavori per la bonifica (il presidio permanente aveva
chiesto l’interruzione delle opere fino alla manifestazione di metà
dicembre), la polizia si prepara ad affrontare eventuali nuove
iniziative. E il questore Dario Rotondi, da più di un anno in prima
linea per mantenere la sicurezza in città, promette fermezza con il
tentativo, finora riuscito, di non far aumentare la tensione e di
evitare scontri. «La strada per garantire l’ordine pubblico è sempre la
stessa», sottolinea brevemente Rotondi che è in contatto diretto con il
ministero dell’Interno. Da Roma seguono con attenzione l’evolversi
della situazione legata alle proteste per la nuova base americana al
Dal Molin. E proprio dal ministero sarebbe giunta la sollecitazione a
non sgomberare con la forza i manifestanti davanti all’aeroporto,
nonostante le pressioni in senso contrario che arrivavano dalla città,
fra la prefettura e il Comune.
Stasera il fronte del No si incontrerà in riunione per valutare le
prossime iniziative, dopo il successo dei blocchi della scorsa
settimana. Il No ha già presentato in questura la richiesta per il
corteo del 15 dicembre indicando come itinerario anche corso Palladio.
Da parte sua Azione sociale, per la stessa data, ha richiesto di
installare un gazebo in contrà Cavour; difficilmente entrambe le
domande avranno esito positivo, anche se si tratta evidentemente di
schermaglie dei fronti opposti. Quale sarà l’itinerario del corteo del
No è ancora molto presto per dirlo.
Nel frattempo è stato dimesso dall’ospedale Francesco Pavin, rimasto
ferito dopo l’investimento in viale Ferrarin. Ne avrà per altri dieci
giorni. La polizia non ha ancora ultimato le indagini sull’episodio
dopo le versioni contrastanti dello stesso Pavin e del sergente
maggiore dell’Aeronautica Stefano Aspite, che era alla guida dell’Alfa
Romeo 156.
In queste ore la Digos sta anche esaminando tutte le registrazioni
relative ai tre giorni di blocchi fra viale S. Antonino e viale
Ferrarin. L’obiettivo è identificare tutti i presenti e denunciare
coloro che si sono resi responsabili della manifestazione non
autorizzata. Gli inquirenti stanno anche valutando il comportamento di
alcuni di loro durante alcuni momenti della protesta per capire se
abbiano commesso altri reati, a partire dalla violenza privata per non
avere consentito a chi ne aveva diritto di entrare nella base.
E il Presidio prepara il ritorno in trincea
Incassato il colpo del riavvio della bonifica, il Presidio si prepara a
tornare in trincea. La conferma che i lavori sono ripartiti è venuta
anche dalle sentinelle appostate nelle abitazioni che circondano
l’aeroporto. Come spiega uno dei portavoce del movimento, Marco Palma,
questa sera è in programma un’assemblea al tendone di ponte del
Marchese, durante la quale si farà un bilancio dei primi giorni di
blocchi e si deciderà la strategia delle prossime azioni da attuare per
boicottare i lavori preliminari al cantiere per costruire la Ederle 2.
«La bonifica è un’opera lunga – spiega Palma – ci sarà sicuramente occasione per nuove iniziative».
Il Presidio attacca poi Alleanza nazionale, dopo aver appreso che il
gruppo dei consiglieri aennisti della circoscrizione 5 ha offerto la
difesa legale al militare protagonista dell’incidente costato a un
manifestante alcuni giorni di prognosi.
«Apprendiamo che Alleanza Nazionale ha deciso di dare copertura a
quello che, secondo le testimonianze raccolte, potrebbe configurarsi
come un tentato omicidio – si legge in un comunicato -. La versione
dell’avvenuto, confermata da testimoni oculari terzi (non da
manifestanti, dunque) è chiara: il militare dell’aeronautica ha
deliberatamente tentato di investire più persone e ne ha travolta una,
mentre altre persone sono state sfiorate o si sono dovute gettare ai
lati della strada. Una provocazione, l’ennesima, contro chi,
pacificamente, si batte per la difesa della propria città. Che poteva
avere, tra l’altro, conseguenze ben più gravi».
«Ci aspettiamo una chiara presa di posizione del prefetto e del sindaco
– conclude la nota – si possono condividere o meno contenuti e modalità
della protesta, ma non è accettabile che chi manifesta le proprie
convinzioni rischi di essere investito o aggredito».G.M.M.
«Il Prefetto dica no al corteo di dicembre»
Oltre ottomila firme di cittadini vicentini raccolte dai gazebo della
Lega Nord provinciale contro lo svolgimento della manifestazione No Dal
Molin di metà dicembre verranno portate sul tavolo del prefetto Piero
Mattei.
« Vogliamo portare all’attenzione del prefetto l’opinione della
maggioranza silenziosa vicentina, che finalmente si è espressa – spiega
il segretario cittadino leghista Alessio Sandoli – Chiederemo a Mattei
di non concedere l’autorizazione alla manifestazione dei No Dal Molin».
Una manifestazione che i leghisti considerano nociva «perchè vedrà
arrivare gruppi politici da tutta Europa e ciò fa temere incidenti;
perchè farà blindare il centro storico bloccando le attività
commerciali a ridosso del Natale e infine perchè molti vicentini
desiderano tranquillità». Anche gli assessori comunali Patrizia
Barbieri, Linda Favretto e Gianfranco Morsoletto, con Davide Lovat,
responsabile Enti per la Lega, e la segretaria leghista di Caldogno
Maria Rosa Zanzerin, sostengono: «Manifestare contrarietà è un diritto.
Ma non con i cortei, i blocchi stradali e i picchettaggi ai negozi».
Lovat addirittura specifica: «L’allargamento Ederle è necessario per
difendere l’Europa, ma non mi fa fare i salti di gioia. Tuttavia, c’è
modo e modo di manifestare contrarietà. Questa petizione è stata
firmata anche da molte persone che sono contrarie al Dal Molin». Linda
Favretto, assessore comunale alle finanze, aggiunge: «Il tendone del
Presidio è irregolare. E’ un altro modo di imporre la protesta». Il
ricordo allora va ai tempi in cui la Lega appoggiava la protesta degli
allevatori di Vancimuglio, che avevano anche loro un presidio
permanente non autorizzato. Favretto risponde: «Le motivazioni delle
due proteste sono diverse e non vanno confuse. E se non sbaglio quegli
allevatori pagarono con l’arresto». E alla domanda se si potesse
evitare di arrivare a un muro contro muro tra contrari e favorevoli
indicendo un referendum popolare puramente consultivo, Morsoletto
risponde: «Secondo me si doveva farlo. All’epoca fui tra i pochi a
scommettere che la protesta non si sarebbe sgonfiata in fretta. Ora i
fatti mi danno ragione. E c’è il timore che Vicenza diventi una valvola
di sfogo per i malumori di varie frange italiane».
Il vicenza. 13/11
La ripresa. Gli addetti tornano puntualmente: rientra l’allarme sicurezza lanciato dal titolare dell’Abc, Mele
Bonifica bellica, ripartono i lavori
Ieri i tecnici di nuovo al Dal Molin
I lavori di bonifica nell area
dal Molin sono ripresi ieri mattina,
con l ingresso puntuale in
areoporto della squadra di tecnici
della Abc Sas di Firenze e
della Strago Srl di Napoli. Rientrato,
quindi, l allarme sicurezza
lanciato dalle pagine de Il
Sole 24 ore di venerdi dal titolare
della ditta toscana, Gianfranco
Mele, parzialmente
smentito già nelle ore successive.
Secondo Massimo Morici,
direttore generale della Strago,
mandataria dell appalto, «i
giorni di sospensione dei lavori
a causa dei blocchi sono recuperabili,
vista la durata prevista
per l opera, 9 mesi. finché non
sarà il committente, cioè la Setaf,
a decidere altrimenti, i nostri
operai si recheranno al lavoro
regolarmente». Come
spiegare, allora, le dichiarazioni
rese venerdì pomeriggio da Mele,
che chiedeva «maggiori garanzie
di sicurezza» per i propri
operai «Credo che si riferisse
all atto di sabotaggio subito dalla
Abc a Firenze», risponde Morici,
ricordando l imbrattamento
e la chiusura dei cancelli della
sede amministrativa con un lucchetto:
l episodio, ad opera di
ignoti, risale alla notte in cui sono
iniziati i blocchi in viale Ferrarin
e in via Sant Antonino a
Vicenza. Sull argomento, il
Questore Dario Rotondi non
cambia la posizione più volte ribadita
dall inizio della questione
Dal Molin: «Ci comporteremo
come abbiamo sempre fatto,
nel modo più opportuno per garantire
l ordine pubblico e a seconda
delle circostanze». «Non
ci sono novità per quanto riguarda
la strategia» conferma il
Prefetto Piero Mattei, che però
aggiunge: «I problemi creati
dai No Base saranno sempre
all ordine del giorno nei vertici
sulla sicurezza». La Setaf non
aggiunge nulla a quanto già dichiarato
nei giorni scorsi e, cioè
che i lavori continueranno fino
al completamento della base e
nei tempi previsti dal Governo
americano. Tre giorni di tensioni,
a vari livelli e più o meno
esplicite, che si sono apparentemente
risolte con l inizio di
questa settimana: la Questura
ha sempre dichiarato di voler
considerare i singoli atti di protesta
in un ambito temporale
piuttosto lungo, durante il quale
le variabili in gioco potrebbero
cambiare. non ultima, l incognita
sulla durata del Governo
Prodi.
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